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Cosa sono gli stimoli Nocicettivi?

Stimoli Nocicettivi

Stimoli Nocicettivi

I nocicettori sono recettori del dolore presenti nella pelle, nei muscoli, negli organi interni e nei nervi. Essi sono sensibili a stimoli dolorosi, come il calore intenso, la pressione eccessiva e la lesione tissutale. La loro attivazione invia segnali al cervello che causano la percezione del dolore.
Perché si avverta dolore e si possano generare fenomeni riferibili alla sensibiliz- zazione periferica è indispensabile che gli stimoli siano di elevata intensità. Quando i fenomeni di ipersensibilità si sono instaurati, allora anche stimoli di intensità medio-bassa diventano in grado di evocare il dolore. La natura degli stimoli nocicettivi è variabile ma tre sono i tipi di “energia” che, una volta trasdotti, possono generare dolore. Il primo tipo è quello chimico. È ben noto come il rilascio di alcune sostanze nei tessuti sia in grado di generare quelle condizioni che portano ad avvertire dolore. Tra queste vanno sicuramente ricordati alcuni ioni positivi come gli ioni idrogeno H+ o gli ioni potassio K+, ma anche sostanze quali la bradichinina, la serotonina, alcune prostaglandine ed anche l’ATP. Un ruolo particolare sembra svolto da i recettori TRPV1, come dimostrato sperimentalmente dal fatto che le sostanze che li attivano, come ad esempio la capsaicina, inducono i classici segni dell’infiammazione (dolore, eritema, edema e calore). Un altro tipo di stimolazione in grado di creare dolore per attivazione delle terminazioni nervose intra tissutali è la stimolazione termica, soprattutto per stimoli caldi, ma anche per stimoli freddi. L’esempio classico è quello delle ustioni che si accompagnano al tipico dolore che, all’inizio, è sempre continuo e spontaneo. Infine, non meno importanti, appaiono gli stimoli meccanici che spesso attraverso la liberazione di sostanze proinfiammatorie ed algogene, cioè attraverso stimoli chimici, sono a loro volta in grado di creare condizioni di ipersensibilità nei tessuti lesi.

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Mal di Testa Cronico? cefalee o emicranie? Scopri il coinvolgimento della Galea Capitis.

La galea capitis è uno strato di tessuto fibroso e resistente che ricopre il cranio, situato sotto la cute. Fa parte dell’aponeurosi epicranica, un’espansione tendinea dei muscoli frontale e occipitale. Le sue funzioni principali sono facilitare il movimento dei muscoli del cuoio capelluto e fornire un cuscinetto protettivo per il cranio.

Tuttavia, la galea capitis gioca anche un ruolo chiave in varie condizioni legate al mal di testa. Quando i muscoli del cuoio capelluto sono tesi o contratti, possono esercitare trazione sulla galea capitis, causando dolore e cefalea. Questa struttura può essere coinvolta nell’emicrania, nella cefalea a tensione, nella nevralgia occipitale e nella cefalea cervicogenica.

La galea capitis può sviluppare trigger point miofasciali, nodi dolorosi nei muscoli o nei tessuti connettivi, che contribuiscono alle cefalee. Le terapie per alleviare la tensione sulla galea capitis includono massaggi, rilassamento muscolare e rilascio dei trigger point.

Inoltre, la galea capitis riveste un’importanza cruciale in interventi di chirurgia plastica come i trapianti di capelli e i lifting del viso, consentendo la corretta mobilizzazione e ricostruzione dei tessuti del cuoio capelluto.
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Gli alimenti e articolazioni
La Dieta Mediterranea e l’Attività Fisica: Alleati per la Salute delle Articolazioni

Si evidenzia l’importanza di evitare certi alimenti per ridurre l’infiammazione e migliorare la salute delle articolazioni. Gli alimenti da limitare o evitare includono zuccheri aggiunti, latticini (a causa della caseina), grassi saturi e trans (presenti in cibi trasformati e fast food), carboidrati raffinati (come pane bianco e riso bianco), oltre a alcol e tabacco, noti per le loro proprietà infiammatorie. Riducendo il consumo di questi alimenti, si può contribuire a mitigare il dolore articolare e promuovere una migliore salute delle articolazioni.